Influencer: regole e disciplina fiscale in Italia

Influencer: regole e disciplina fiscale in Italia

Influencer: regole e disciplina fiscale in Italia. Nonostante l’enorme crescita del marketing influencer, l’Italia non possiede ancora una regolamentazione specifica civilistica e fiscale.

Le normative esistenti si concentrano prevalentemente sulla pubblicità ingannevole e sul digital marketing, tutelando principalmente i consumatori e stabilendo linee guida sulla trasparenza dei messaggi pubblicitari veicolati.
Diversamente dalla figura del testimonial, il ruolo dell’influencer presenta caratteristiche peculiari che meritano una considerazione distinta.
La nostra Jennifer Fuccella, in collaborazione con Paola Ragno di We Wealth, ha approfondito la regolamentazione attuale del lavoro degli influencer in Italia e discusso le precauzioni essenziali da considerare prima di intraprendere questa professione.

We Wealth
Paola Ragno
Stefania Pescarmona
Polis Avvocati – Studio legale

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L’attività degli influencer in Italia, negli ultimi anni, ha subito una crescita esponenziale. L’influencer è una figura che utilizza la propria immagine sui social media per promuovere prodotti o servizi, diventando di fatto una celebrità digitale. La professione, sebbene abbia una grande rilevanza economica, non è ancora ben definita né civilmente né fiscalmente nel contesto italiano.

Introduzione al concetto di influencer

L’influencer è una persona che, grazie alla sua popolarità sui social media, è in grado di influenzare le scelte di un determinato pubblico. Tuttavia, emerge sempre più il ruolo imprenditoriale degli influencer, i quali gestiscono la propria immagine e il loro pubblico come un vero e proprio business.

L’inquadramento fiscale degli influencer

Ad oggi, non esiste una disciplina fiscale specifica per regolamentare la figura dell’influencer in Italia. L’ordinamento giuridico riconduce la loro attività al contratto d’opera e, quindi, i redditi percepiti dagli influencer sono classificati come redditi da lavoro autonomo. Questo significa che i guadagni provenienti dalle attività di sponsorizzazione e promozione sui social media sono soggetti a tassazione autonoma.

Tassazione dei redditi da lavoro autonomo

Gli influencer guadagnano principalmente attraverso accordi commerciali con aziende, che pagano per la promozione dei loro prodotti o servizi. In assenza di una subordinazione, i redditi prodotti da queste attività vengono tassati come redditi da lavoro autonomo, ai sensi dell’art. 53 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). L’assenza di una regolamentazione specifica può generare incertezze sulle modalità fiscali da applicare.

“Influencer: regole e disciplina fiscale in Italia”

Nonostante la mancanza di una normativa puntuale, l’Agenzia delle Entrate italiana ha cercato di dare maggiore chiarezza sul trattamento fiscale dei compensi percepiti dagli influencer. Le autorità fiscali hanno chiarito che anche i compensi percepiti da influencer non residenti in Italia per attività svolte sul territorio sono soggetti a tassazione. È il caso delle risposte a interpelli, come quello n. 700 del 2021, in cui l’Agenzia ha confermato che i redditi percepiti per l’utilizzazione dell’immagine di un influencer sono da considerarsi redditi da lavoro autonomo.

Le difficoltà di inquadramento giuridico

Uno dei principali problemi che emergono nel contesto italiano riguarda l’inquadramento giuridico della figura dell’influencer. A differenza di altre professioni, come quella del testimonial o del modello, la figura dell’influencer non rientra in una categoria tradizionale del mondo del lavoro. Questo crea confusione su come regolamentare le loro attività sia a livello civile sia fiscale. Molti influencer, di fatto, lavorano come imprenditori, gestendo il proprio brand personale come un’azienda.

Le prospettive future per la regolamentazione

In Europa, alcuni paesi stanno discutendo la possibilità di regolamentare in modo più dettagliato la professione degli influencer. In Francia, ad esempio, si è recentemente conclusa una consultazione popolare per capire come disciplinare il settore. Le proposte includono la creazione di un albo professionale per gli influencer, l’introduzione di un codice di condotta ed altro.

Le implicazioni per gli influencer non residenti

Anche gli influencer stranieri che svolgono attività in Italia sono soggetti a tassazione. La normativa italiana prevede che i compensi percepiti per attività pubblicitarie o promozionali svolte in Italia debbano essere tassati nel nostro paese. Questo principio si applica anche ai diritti di immagine utilizzati a scopo commerciale. In particolare, se un influencer straniero partecipa a una campagna pubblicitaria sul territorio italiano, il compenso ricevuto è tassabile in Italia.

La regolamentazione del settore digitale

L’espansione del mercato digitale e del fenomeno degli influencer ha spinto molte autorità fiscali a riflettere su come inquadrare correttamente queste nuove professioni. Gli influencer, infatti, operano in un contesto transnazionale, collaborando con aziende di tutto il mondo e generando entrate da diverse fonti. La mancanza di regolamentazioni specifiche rende difficile monitorare e tassare correttamente queste attività.

Conclusioni

La figura dell’influencer è ormai parte integrante del panorama economico e sociale. Sebbene non vi sia ancora una disciplina fiscale per gli influencer in Italia, è evidente che il fisco italiano sta cercando di inquadrare la professione. Il futuro della regolamentazione degli influencer dipenderà dalla capacità del legislatore di affrontare le complessità di questo nuovo settore. “Influencer: regole e disciplina fiscale in Italia” resta un tema centrale, destinato a essere sempre più rilevante nei prossimi anni.

In sintesi, mentre in Italia si lavora per una regolamentazione più chiara, le figure professionali legate al mondo dei social media dovranno prestare attenzione agli obblighi fiscali, sia nazionali che internazionali.